IL LADRO

 

IL LADRO

E quando viene buio
arriva il ladro
furtivo nella notte
arriva il ladro
Entra nella finestra
la luce della luna
io sto disteso qui
addormentato
E quando viene buio
arriva il ladro
nell ombra si nasconde
arriva il ladro
Guarda dalla finestra
la luce della luna
resto disteso qui
addormentato.
Forse lo sto sognando
che qui c'è il ladro
nell'ombra si nasconde
respira piano
Nell'alba poi scolora
la luce della luna
resto disteso qui
addormentato

MADAME

Legge nella tua mano
non ha bisogno di guardarti in volto
lei vede nella tua mano
quello che tu non vorresti sapere
Lei ti può dire d'amore
dirti del denaro e d'altro
Leggi la mia mano, signora
leggimi la mano
C'è un uomo alla tua porta
nell'ombra tu non distingui il suo volto
nasconde nella mano
quello che tu non vorresti sapere...
Vuole da te il tuo amore
vuole il tuo denaro ed altro
Signora, non sai vedere
il male che ti verrà da quell'uomo
lui ora ti dorme accanto
tiene il tuo destino nella sua mano.
Si prenderà il tuo amore
ruberà il tuo denaro ed altro
Signora, non sai vedere
la strada che prenderà quell'uomo
davanti alla tua porta
solo una lunga via polverosa...
Tu che sai dire d'amore
dire del denaro e d'altro
Leggi la mia mano, signora
leggimi la mano

BELLA FACCIA

Ora taci ed ascolta
non discutere più, non parlare
avvicinati un po'
lascia il tempo anche a me di parlare.
Ti prometto che un giorno
io e te vivremo in riva al mare
quando poi farà freddo
chiuderemo la porta e resteremo soli.
Dormiremo al sole
mangeremo ogni giorno pane e sale
giocheremo a carte
come al solito tu cercherai di litigare.
Aspetteremo che spiova
per ascoltare il mare respirare
non saremo mai vecchi
ti proteggerò dal dolore e dalla noia.
Al mattino riderai
con la tua rella faccia
e io ti ringrazierò
per quella bella faccia,
resteremo seduti
a guardare la sera, senza parlare
non saremo mai vecchi
ti proteggerò dal dolore e dalla noia.

UOMINI DI PASSAGGIO

Quelli che sorridono
agli angoli delle strade
ci guardano e all'improvviso
inquieti si nascondono.
Uomini sconosciuti
non sono stati mai bambini,
fumano minacciosi
e non badano alla notte,
quelli che non capiscono
le canzoni d'amore.
Quelli che si aggirano
vagabondando per la città,
quelli che sprecano giorni.
uomini di passaggio.
Uomini sconosciuti
non badano alle nuvole.
Quelli che non capiscono
le canzoni d'amore.

BALLERINA

Dimmi dimmi ballerina
che canzone puoi cantare ora,
ora che l'inverno inevitabilmente arriva.
Dimmi dimmi ballerina
che canzone puoi cantare ora
che sei così lontana da casa.
Dimmi dimmi ballerina
che canzone puoi cantare ora
che la malinconia ti prende alla gola...
Dimmi dimmi ballerina
che canzone puoi cantare ora
che hai perso l'ultimo treno della sera.
Balli vestita di nero
come una falena prigioniera,
canti canzoni d'amore,
di sangue, di pianto,
canzoni che io non conosco.

AMAZZONIA

È finita la frutta,
solo polvere per noi.
È finita la frutta,
solo cenere negli occhi.
Quello che ora noi mangiamo
non è mandarino,
non è mango,
non è papaia,
non è melone giallo.
Sono finiti gli alberi,
solo polvere per noi.
Solo cenere in bocca,
son finiti i gelsomini.
Sono finiti gli uccelli,
solo polvere per noi.
Solo cenere in bocca,
son finiti gli animali.
È finito anche il vento,
solo polvere per noi.
Solo cenere in bocca,
qui è finita anche la pioggia.

IL BAMBINO DEI TOPI

Parliamo ancora di lui
sottovoce quando viene sera,
seduti vicini, con un po' di paura.
Di quando ci rincorreva
ridendo in quel modo strano
e poi si nascondeva
a spiarci da lontano.
Viveva là sulla collina.
Passava le sue giornate
a guardare i passeri volare,
giocava con i topi, ma con noi non parlava.
Noi lo tormentavamo
cercando di farlo piangere
ma lui non ci badava e se ne andava.
Suo padre non lo amava,
ogni giorno lo picchiava:
non poteva sopportare quei suoi occhi strani.
Sua madre lo consolava,
lui se ne andava sotto la pioggia
a piedi nudi, camminava adagio.
Sono così lontane
le cose accadute allora
ma qualche volta di lui noi parliamo ancora.
Nelle sere d'estate
quando qui ci si annoia,
seduti vicini lasciando che il tempo passi.

IL TEMPO DI PARTIRE

Quando il tempo verrà di partire
io ti accompagnerò,
ritorneremo insieme
là dove un giorno hai perso il tuo cane.
Con te seguirò le sue tracce
lungo quel sentiero
che temevi già da bambino
ed insieme avremo paura.
Quando il tempo verrà di partire
io ti accompagnerò,
come amici noi parleremo
camminando uno accanto all'altro.
Non sarà più il tempo delle parole,
in silenzio noi entreremo
nel territorio sconosciuto,
là dove i padri perdono i figli.

IL GRIDO

Corre il mio grido verso la collina,
cresce il mio grido, corre lungo il fiume
come una piuma leggera e colorata;
io sono il grido ed ora griderò,
dov'è la donna che mi ha fatto male,
dove si è nascosta.
Dite a quell'uomo che per lui non c'è salvezza,
il suo rasoio l'ha rasato male,
cresce il mio grido corre con il vento;
io sono il grido ed ora griderò
chi mi sorride è il traditore
pronto a farmi a pezzi.
Corre il mio grido verso la collina,
cresce il mio grido, corre con il vento,
come una serpe nera e velenosa;
io sono il grido ed ora griderò
e la mia rabbia passerà
oltre la sua porta.
Come una freccia è la mia vendetta,
corre veloce, agile e precisa,
come il tuono cresce il mio rumore;
io sono il grido ed ora griderò
e la mia rabbia passerà
oltre la sua porta.

AI CONFINI DELL'ASIA

Indistinti nella nebbia partono treni,
lentamente noi ci addormenteremo
e nella notte viaggeremo
verso i confini dell'Asia,
arriveremo in Asia.
Completamente soli ci allontaneremo,
attraversando pianure bianche di gelo
e nella notte viaggeremo
fino ai confini dell'Asia,
arriveremo in Asia.
Abbandoniamo questa città
dove la gente e' sola
e per le strade non si guarda,
in silenzio a malapena si sfiora:
andiamo via.
Indistinti nella nebbia partono treni,
lentamente noi ci allontaneremo
e nella notte viaggeremo
verso i confini dell'Asia,
arriveremo in Asia.
Abbandoniamo questa città
dove a fatica si respira
ed al crepuscolo la gente
si affaccia pallida ai balconi:
andiamo via.

FESTA

E ora lenti si alzano i vecchi,
anche i vecchi hanno preso a ballare
e il dolore è soltanto una favola,
ora lenti si alzano i vecchi.
Ballano piene di luna
le ragazze dai piedi sottili,
ballano dondolando le spalle,
ballano dondolando i fianchi.
Le ragazze dal viso pallido,
regine senza scarpe,
ballano leggere come l'acqua,
ballano leggere come l'acqua.